Dalla natura all’architettura, senza produrre rifiuti, ponendo l’uomo al centro di un processo industriale il più possibile sostenibile.

Dalla natura all’architettura, senza produrre rifiuti, ponendo l’uomo al centro di un processo industriale il più possibile sostenibile.
Ad ogni produzione agricola primaria è associato un notevole quantitativo di materia secondaria, perlopiù inutilizzata, destinata allo smaltimento anche se in alcuni casi il valore intrinseco di mercato di questo materiale risulti potenzialmente superiore ai costi di gestione e trattamento dello stesso se considerato come rifiuto o scarto di produzione.
L’enorme potenzialità di tutto quello che “resta sul campo” può realmente essere messa a sistema sviluppando soluzioni concrete e attuabili nell’ottica di far diventare i sottoprodotti dell’agricoltura una risorsa e un giacimento di energia pulita a favore delle comunità, in termini socio-economici e di sviluppo sostenibile.
Il reimpiego della lolla, della paglia e delle argille disegna un nuovo processo di sviluppo rurale nei territori più fragili.

Mantenere sul territorio persone, risorse, conoscenze, know-how, mobilitandoli come fattori decisivi in una operazione di rilancio socio-economico significa mantenere vivi ed attivi questi contesti.
Lo scopo è quello di armonizzare il sistema territoriale centralizzando gli aspetti di raccolta, immagazzinamento e logistica delineando una reale filiera produttiva, partendo dalla materia prima, con l’obiettivo di ridurre le perturbazioni nell’approvvigionamento e quindi di rendere i flussi sufficientemente consistenti e continuativi per poter così organizzare il percorso di utilizzo e di impiego industriale.
Un processo produttivo che salvaguarda le produzioni primarie e le risorse ambientali tutelando gli interessi e i profitti delle diverse realtà coinvolte. Questo modello di filiera coinvolge tutte le figure presenti nella filiera, parte costitutiva del tessuto sociale ed economico che ruota attorno alla produzione del riso